La Preparazione Fisica Militare, perché l’Allenamento Funzionale è l’unica risposta realmente efficace
I militari sono preparati fisicamente?
Se c’è una cosa che ho compreso inequivocabilmente in oltre 20 anni di servizio come Ufficiale dell’Esercito Italiano, è che il soldato tra i suoi tanti obblighi, ne ha uno al quale non può sottrarsi: essere sempre pronto ad operare.
E lo deve fare senza preavviso e in ogni scenario operativo possibile.
Che sia un teatro di guerra internazionale o in un’operazione di controllo del territorio in patria, nessun soldato può prendersi il diritto di non essere al massimo delle proprie condizioni psico-fisiche per tutto il periodo dell’anno.
E nessun Comandante di reparto che si rispetti, può trascurare l’importanza di una piena efficenza operativa dei propri militari.
D’altra parte però, se le élite dei reparti militari hanno da sempre compreso e applicato questo concetto essenziale, vivendone sulla propria pelle l’improrogabile esigenza, nella stramaggioranza dei reparti regolari, la preparazione fisica è sempre stata lasciata più ad un culto personale del singolo che ad una pratica essenziale di reparto.
E quando in un’entità nazionale di tale importanza come l’Esercito, regna disorganizzazione in uno degli aspetti sostanziali dell’essenza del soldato stesso, la preparazione fisica, raggiungere lo status di “piena efficenza operativa” diventa una chimera!
Troppo spesso viene lasciato alla volenterosa iniziativa di pochi singoli, il delicato ruolo di creare un imprinting nella testa dei militari su quanto sia importante che si allenino in maniera continua e regolare, affinché siano realmente pronti ad operare in qualsiasi momento e in ogni contesto.
E questo evidenzia anche un altro grosso problema, la mancanza di un metodo comune di allenamento, che sia realmente attagliato alle esigenze di un soldato.
Vedere un militare allenarsi con programmi per il body building o per la corsa, è all’ordine del giorno nelle caserme di tutta Italia. Se poi a questo aggiungiamo il fatto che meno del 20% degli appartenenti ad un reparto militare si alleni con regolarità, comprendiamo come il target della piena operatività rimane una chimera.
Perché sono arrivato a queste conclusioni
Mi sono arruolato nel 1998 nella Brigata Paracadutisti Folgore e devo dire che non c’è modo migliore per immetterti anima e corpo nell’essenza del soldato, che partire in un reparto del genere. Chiunque sia stato parte della Folgore, sarà sempre grato a vita per gli insegnamenti che ha ricevuto in quegli anni, e non mi riferisco solo ad insegnamenti di natura tecnico-operativa.
Un giovane militare quando entra nella Folgore viene formato sotto tutti gli aspetti, primo tra tutti sotto il profilo caratteriale. Valori come la fratellanza, l’abnegazione e la determinazione nel raggiungimento degli obiettivi comuni, saranno presto parte di te e ti daranno un imprinting per tutta la vita!
In questo processo di crescita personale, la preparazione fisica riveste un ruolo chiave. Non esiste debolezza fisica in un reparto del genere, tutti devono essere pronti a dare ben oltre il massimo di loro stessi. Il dolore e la stanchezza ben presto si trasformeranno nei suoi punti forti. Saranno la forza e la resistenza fisica ad erigere le basi caratteriali del nuovo soldato, del Paracadutista per sempre!
Devo dire che ben presto questa mentalità ha trovato terreno fertile nel mio modo di essere combattivo e agguerrito. Quando non sei l’unico a pensarla in un certo modo e vivi circondato da fratelli come te, tutto diventa più entusiasmante!
Dopo tre anni come Volontario nella Folgore mi si presenta l’opportunità di un concorso Marescialli dell’Esercito. Pensavo fosse il naturale sviluppo per la mia determinazione, era lo step successivo da affrontare e superare. Anche nei tre anni di Scuola Marescialli dell’Esercito la componente fisica era molto centrale, e con le ossa formate dai tre anni di Folgore, nulla era impossibile.
Ma fu al conseguimento dei gradi da Maresciallo, quando all’assegnazione delle destinazioni di impiego, che la vera lotta è iniziata.
Sebbene fossi stato assegnato ad un reparto operativo, ben presto ho scoperto che l’operatività fisica richiesta era ben al di sotto dei minimi standard ai quali ero abituato.
Per farla breve sono stati altri 18 anni di servizio con annessa promozione alla categoria Ufficiali fino al grado di Capitano, dove ho letteralmente lottato contro i mulini a vento per portare avanti una cultura dell’allenamento fisico nei reparti militari.
Mi sono occupato in prima persona non solo della preparazione fisica del mio Reggimento per una decina di anni, ma ho portato avanti anche progetti paralleli per la mia Brigata di appartenenza e per altre Brigate, inclusa la Brigata Folgore. E posso dire che sarebbe stato più facile ed apprezzato organizzare dei banchetti ricreativi, piuttosto che lottare per costruire una mentalità e una disciplina del lavoro fisico comune!
Cosa serve a livello fisico ad un militare
Tutto in uno, senza mezze misure.
La preparazione fisica di un soldato si può riassumere in questa frase.
Il soldato, a differenza di un atleta di una qualsiasi disciplina sportiva, il quale si prepara per una determinata gara nella quale deve esprimere determinate capacità fisiche, il soldato non ha un giorno della gara e non deve esprimere solo determinate capacità fisiche specifiche. Deve essere pronto sempre, e deve poter esprimere tutto il necessario per portare a compimento la propria missione, inclusa quella più estrema possibile: portare a casa la propria vita e quella della propria squadra.
La specializzazione fisica alla quale ti porta il body building, la corsa o il nuoto, capite bene come ben poco si addica alle richieste fisico-energetiche e strutturali di un soldato.
Per poter essere incisivo deve essere agile, reattivo, rapido, veloce, potente, resistente.
In poche parole deve avere sviluppato una forza funzionale a ciò che gli serve quando opera sotto stress massimo e in condizioni ambientali di ogni tipo. Che sia la sabbia del deserto iracheno o le impervie montagne dell’Afghanistan, la sua condizione fisica deve essere capace di assistere ogni sua azione coordinata col suo team operativo.
Le sue condizioni fisiche devono essere a supporto della testa e delle abilità tecnico-tattiche, al fine di essere capace di prendere rapide ed incisive decisioni in ogni momento e per tutta la durata della missione operativa.
Come si deve allenare un militare
E allora come si deve allenare? Esiste un modo per mantenere alti livelli di tutte la capacità condizionali e coordinative di un operatore delle Forze Armate, per tutto l’anno?
L’unico metodo di allenamento capace di raggiungere questo delicato obiettivo è quello che preveda un continuo e progressivo incremento di:
mobilità articolare: per migliorare i range di movimento in sicurezza e l’agilità;
capacità coordinative: per supportare la reattività di azione;
forza neuro-muscolare: per garantire un’ottima struttura sulla quale incrementare tutte le altre capacità fisiche condizionali;
velocità e potenza: per essere in grado di applicare con incisività le proprie azioni e movimenti;
resistenza muscolare e cardio-vascolare-respiratoria: per poter supportare azioni di lunga durata senza far calarne la lucidità e l’efficacia;
resilienza e stamina: per resistere allo stato di fatica prolungato in quanto determinate operazioni si sviluppano su più giorni consecutivi e in condizioni fortemente precarie.
Ma non dimentichiamo che il soldato, specie quando si trova in zona di operazione, spesso vive in condizioni disagiate, dove recuperare le energie fisiche e mentali è tutt’altro che semplice e scontato. Sebbene si presuma che un soldato sia dotato di capacità di tolleranza della fatica fisica e mentale superiore alla norma delle persone comuni, riuscire a ottimizzare il recupero risulta determinante.
E qui si introduce un altro aspetto fondamentale della preparazione fisica, il lavoro di mobilità articolare e detensionamento mio-fasciale eseguito con una serie di esercizi a corpo libero, che non solo migliorano la qualità del recupero, ma sono in grado anche di prevenire infortuni muscolo-articolari, specie in persone così attive come i soldati stessi.
L’Allenamento Funzionale, se ben strutturato, è l’unico sistema di allenamento fisico in grado di soddisfare a tutte queste richieste, tanto in fase di incremento delle prestazioni fisiche, quanto come prevenzione degli infortuni.
Il Tactical Functional Training®
Ho sviluppato questo sistema di allenamento durante i miei anni di servizio nell’Esercito, proprio per soddisfare ogni richiesta fisica e operativa dei militari.
Posso dire di aver creato la prima palestra di allenamento funzionale militare italiana nel 2007, quando sono stato messo a capo del dipartimento di efficienza fisica del mio Reggimento. Si trattava di un hangar con funi, pertiche e pochi bilancieri e manubri. Nel giro di qualche anno, facendo affidamento sui pochi fondi destinati alle attrezzature sportive, ho allestito una palestra di tutto rispetto.
Già nel 2009 era piena di Kettlebells, Clave, TRX, Sandbags, Bilancieri, Sbarre, Anelli e tutto ciò che serviva per allenare seriamente un Reggimento di oltre 600 militari.
Nel Gennaio 2010 ho organizzato e condotto il primo corso di formazione istruttori destinato a tutti gli istruttori fisici militari della mia Brigata di appartenenza, e negli anni a seguire ho esteso questo sistema ad altre Brigate, inclusa la Brigata Paracadutisti Folgore con un corso di formazione di 120 ore nel 2016.
In questi anni ho portato questa formazione anche ai reparti di Polizia e di altre Forze dell’Ordine e Vigili del Fuoco, fino ad arrivare ai giorni nostri nei quali ho reso disponibile questo corso di formazione Istruttori a chiunque volesse apprenderne i principi e le applicazioni, a prescindere se fosse un addetto alle Forze Armate o di Polizia, o un civile che lavorando in palestra, ha a che fare con gli operativi, per consentire loro di utilizzare questo metodo di allenamento su vasta scala.
Su cosa si basa il Tactical Functional Training®
Avvalendosi delle basi scientifiche del Metodo WTA Functional Training® di Anatomia, Fisiologia, Biomeccanica e Programmazione dell’Allenamento, il Tactical Functional Training® prende a bersaglio tutte le caratteristiche fisiche del prototipo di soldato perfetto, e le va a costruire step by step partendo da un’analisi dello stato di partenza del soldato, incrementandone progressivamente e con senso logico e scientifico, ogni caratteristica, tenendo sempre a mente il suo target finale, la massima efficacia per tutto il periodo della sua carriera operativa.
Ovviamente metodiche e attrezzature tipiche di altri sistemi di allenamento, come quelle per il body building o la pesistica, ben poco si addicono a questo obiettivo, quindi per quanto i riguarda i mezzi allenanti il Tactical Functional Training®, partendo dal corpo libero, si integra di tutti questi strumenti dell’Allenamento Funzionale che portano con se, per le proprie caratteristiche tecniche e strutturali, le possibilità di intervento efficace nella costruzione dell’addetto alle forze operative.
Kettlebell, Clave, Sandbags, Waterbags, TRX, Palle Mediche, Sbarre, Parallele, Anelli, Funi, Elastici, non solo sono in grado di soddisfare tutte queste richieste, ma sono anche estremamente versatili per la loro facilità di trasporto rispetto ad ogni altra attrezzatura per l’allenamento (macchine isotoniche e cardio per farvi un esempio, ma anche rispetto agli stessi bilancieri).
Gli esercizi del Tactical Functional Training®
Il Video seguente vi darà un assaggio della straordinaria versatilità di questo sistema di allenamento, ma per la sua moltitudine di esercizi e protocolli di allenamento che offre, le applicazioni sono davvero trasversali in ogni contesto fisico e operativo.
Come diventare Istruttore di Tactical Functional Training®
Nella WTA Functional Training Academy formiamo Istruttori di Tactical Functional Training® dal 2009, e a partire dall’Aprile 2019 di fianco agli storici Corsi di Formazione in sede, proponiamo i nuovi corsi di formazione Online ricchi di contenuti tecnici pratici (oltre 180 video lezioni, ebook e schede di allenamento), per specializzarsi su questo straordinario sistema di allenamento per le Forze Armate, di Polizia e per gli operativi dei Vigili del Fuoco.
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