Il recupero funzionale del ginocchio post intervento al menisco, con l’Allenamento Funzionale WTA
Da giocatore di Basket a Istruttore WTA
Nel 2018 quando ho conseguito la mia prima certificazione WTA, il mio percorso formativo è cambiato radicalmente. Sin da subito, quando ero ancora un semplice atleta, ho fiutato le potenzialità che aveva questo Metodo di allenamento, con la sua varietà di movimenti sia a corpo libero che con gli attrezzi del functional training, fin li a me sconosciuti.
Ho avuto modo di provare anche altre discipline differenti dal Metodo WTA e non c’è mai stato paragone!
Sono rimasto da subito affascinato da tutto ciò, soprattutto dalla cura maniacale di ogni singolo dettaglio, nel pieno rispetto della Biomeccanica con movimenti globali e tridimensionali.
Tutto questo mi ha dato la voglia e la curiosità di continuare il mio percorso formativo nella WTA Academy per arricchire il mio bagaglio tecnico teorico e pratico, ottenendo diverse altre specifiche certificazioni WTA.
Da atleta di Basket, ho studiato e sperimentato da subito su me stesso cosa volesse dire allenarsi con questo Metodo, e ho notato subito radicali cambiamenti sia dal punto di vista fisico-posturale che di performance sportiva, oltre ad aver migliorato nettamente la mia Mobilità Articolare cosa che ha inciso notevolmente sulla prevenzione degli infortuni sportivi.
Nella convinzione di portare avanti il mio percorso, ho lasciato la carriera da cestista per concentrare tutte le mie energie nella pratica e nell’insegnamento costante di questo Metodo a chiunque ne avesse bisogno, con la missione di divulgarne i benefici a più persone possibili.
La mia carriera da Personal Trainer prosegue tutt’ora di pari passo anche con gli studi di Scienze Motorie all’università, dove ho potuto notare da subito nei testi universitari delle varie materie, la differenza tra un approccio tradizionalista nell’osservare il corpo umano suddiviso a compartimenti stagni, rispetto a come invece andrebbe analizzato, ovvero come un’unica entità composta dai vari sistemi che devono essere perfettamente sincronizzati tra di loro e sapientemente utilizzati in ogni movimento quotidiano e sportivo.
L'Allenamento Funzionale WTA applicato al recupero post intervento al menisco
Uno dei miei più grandi successi professionali che mi rendono fiero del mio lavoro e orgoglioso di far parte della WTA Academy, è quello raggiunto con Luca, un mio cliente di 50 anni, imprenditore edile.
Luca trascorreva le sue giornate con la solita vita frenetica da imprenditore e nel suo poco tempo libero, da ex-maratoneta, andava a correre, giocava a calcetto con gli amici o semplicemente gli piaceva divertirsi con i propri figli nel fine settimana in montagna.
Mi contattò per effettuare un programma di recupero funzionale del ginocchio post-intervento chirurgico di meniscectomia.
Luca con un passato alle spalle da portiere di calcio, aveva subito allo stesso ginocchio operato, una lesione del LCA (legamento crociato anteriore) con interessamento dei menischi, lesione mai operata.
All’età di 50 anni, a causa di processo degenerativo dell’intera struttura articolare del ginocchio (data appunto da una grave compromissione del LCA), con un’usura della struttura fibro-cartilaginea, e per via dei continui microtraumi ripetuti nel tempo a causa di attività come la corsa, è stato obbligato ad eseguire un’operazione chirurgica di pulizia meniscale, in quanto non riusciva neanche più ad effettuare semplici movimenti quotidiani come camminare o salire le scale.
Inoltre Luca, oltre a riportare dolore nella flesso-estensione completa del ginocchio e un errato appoggio del piede, aveva dolore anche nella zona lombo-sacrale della colonna vertebrale.
Non avendo trovato alcuna figura professionale che gli avesse fatto eseguire una fase riabilitativa che riguardasse il recupero posturale globale, Luca continuava ad avere importanti dolori articolari, fu cosi che si decise a contattarmi, essendo venuto a conoscenza del mio modo di lavorare che prende in esame l’intero movimento del corpo umano.
La Valutazione Funzionale per il recupero del ginocchio
Il primo step è stato quello di eseguire un’accurata anamnesi conoscitiva e valutazione posturale, per poi proseguire con la valutazione funzionale (motoria dinamica), finalizzata alla programmazione e periodizzazione dell’obiettivo da raggiungere, ovvero il recupero funzionale del ginocchio e il riassetto posturale globale.
Nel corso dell’Anamnesi il cliente aveva riferito, oltre al dolore al ginocchio e alla zona lombare, di soffrire anche di artrite reumatoide, aspetto fondamentale da tener conto in sede di programmazione, in quanto le articolazioni più piccole spesso sono soggette a rigidità e gonfiore (mani, polsi, caviglie, piedi, gomiti).
Dai test di valutazione visiva statica e motoria dinamica con gli esercizi del Primitive Functional Movement® è emerso un livello basic (principiante) con un parametro 3 (parametri del Sistema RCF, Riprogrammazione Corporea Funzionale®).
A livello posturale, nell’osservazione statica laterale, avevo riscontrato una leggera cifosi dorsale con spalle anteposte oltre ad una leggera retroversione del bacino, mentre osservandolo posteriormente, varismo a livello di ginocchia e caviglie.
Per quanto riguarda i test di valutazione motoria dinamica è emersa una rigidità dei fulcri motori primari (complesso anca-bacino e cingolo scapolo-toracico-omerale), con associata una rigidità globale della colonna vertebrale specialmente al rachide lombare, oltre ad un disequilibrio di forze dei muscoli che vanno ad inserirsi sul ginocchio e che partecipano in modo attivo ai movimenti di flessione, estensione e rotazione interna/esterna del ginocchio.
Nei test motori dinamici in aggiunta ai 4 esercizi per valutare le catene mio fasciali e il Wall Squat per valutare la mobilità articolare di anche, caviglie, colonna vertebrale e cingolo scapolare, sono stati effettuati dei test dinamici sulla stabilità e coordinazione, quali gli Affondi Laterali e gli Affondi in avanti e indietro con torsioni del tronco. Il risultato che è emerso da questi test è stato quello di una forte instabilità con difficoltà ad eseguire il movimento per mancata coordinazione intramuscolare e intermuscolare, oltre ad una scarsa mobilità articolare dei fulcri motori primari. Il sistema di lavoro che ho adottato con annessi protocolli di lavoro, per effettuare il recupero funzionale del ginocchio è stato il sistema RCF, Riprogrammazione Corporea Funzionale.
Un’errata postura comporta un disallineamento con scarso controllo del proprio baricentro corporeo, cosa che determina per compenso un errato appoggio dei piedi, creando poi scompensi che si ripercuotono anche sulle altre articolazioni al di sopra del piede stesso.
L’obiettivo principale della programmazione adottata è stato quello di riportare le articolazioni ad essere ben stabilizzate nella loro posizione neutra, per far si che non ci fossero eccessivi squilibri muscolo-articolari.
Il Sistema RCF, al contrario di altri sistemi che prevedono un approccio analitico e statico, si basa sull’intero movimento del corpo umano (il quale si sviluppa nei 3 piani dello spazio) e nell’intero riequilibrio posturale, che oltre al sistema mio-fasciale, coinvolge in sinergia anche gli altri sistemi vitali del movimento del corpo umano: sistema neuro-muscolare, sistema muscolo scheletrico e sistema cardio-circolatorio respiratorio.
Dagli elementi emersi dalla valutazione posturale del mio cliente, ho potuto constatare quanto fosse importante riequilibrare tutte queste componenti, prima di andare ad eseguire qualsiasi lavori di rinforzo muscolare. Bisogna infatti sempre ricordare che il 30% della forza di un muscolo è diretto dalle catene cinetiche, e tali catene se non ben bilanciate tra di loro, portano inevitabilmente a compensi motori, e quindi all’esecuzione di movimenti con maggior dispendi energetici e con conseguenti infortuni a strutture delicate come menischi, capsule articolari, tendini e legamenti.
La Programmazione per il recupero funzionale del ginocchio
Nella programmazione attuata per Luca, ho messo in atto tutte le conoscenze apprese durante il Corso di Formazione RCF, rispettando ogni step delle linee guida fornitemi.
Il primo Mesociclo creato comprendeva un lavoro di 5 settimane, con 3 sedute a settimana della durata di un’ora, e nei giorni di riposo il cliente praticava a casa alcuni esercizi di mobilità articolare appresi durante le lezioni di Personal Training.
Il focus principale delle prime settimane si è concentrato soprattutto su sequenze di Mobilità Articolare per ogni distretto corporeo, con 10 ripetizioni per esercizio e 30 ripetizioni per le aree interessate da maggior rigidità.
Obiettivo del primo Mesociclo è stato quello di ridare alla persona un impostazione posturale corretta, cercando di ripristinare in particolare la Mobilità Articolare del cingolo pelvico e del cingolo scapolo-omerale-toracico.
Nel Sistema RCF non si agisce mai in prima battuta sull’area di dolore, bensì si lavora principalmente sulla Mobilità Articolare globale che di riflesso migliorerà indirettamente l’articolazione dolente, attraverso il lavoro in catena mio fasciale che ha maggior focus sui fulcri motori primari (nel caso del ginocchio il fulcro motorio primario è l’anca).
Nelle ultime settimane di lavoro sono stati inseriti nel programma anche alcuni esercizi più complessi come quelli di Standing Joint Mobility, oltre a lavori di Core Training in isometria per migliorare la stabilità centrale del corpo.
Ad inizio e alla fine di ogni seduta, insieme al mio cliente abbiamo svolto anche esercizi di riequilibrio della corretta dinamica del passo, al fine di migliorare la consapevolezza del corretto appoggio del piede durante la camminata.
Concluso il primo Mesociclo abbiamo ripetuto i test sia posturali che motori dinamici, e tramite dei feedback del cliente abbiamo constatato subito dei miglioramenti a livello dei fulcri motori primari (soprattutto il cingolo pelvico-anca), con dolori al rachide lombare quasi del tutto scomparsi, oltre ad aver migliorato nettamente l’appoggio del piede a terra.
Inoltre grazie ad un miglioramento globale della Mobilità Articolare, il ginocchio era più libero da rigidità articolari sia nei gradi di flesso-estensione che soprattutto in termini di stabilità durante i movimenti globali del corpo.
Dal risultato dei test è emerso un parametro 5, che nel Sistema RCF equivale ad un recupero completo della mobilità globale, oltre ad avere una buona stabilità in statica, attraverso un lavoro sulla propriocezione e coordinazione di base con Standing Mobility Exercises, Primitive Functional Movement®, Kettlebell Training e Suspension Training.
Nel secondo Mesociclo di lavoro le sedute settimanali sono rimaste sempre 3 per un programma di 5 settimane, suddividendo le singole unità allenanti in warm up, main part e cool down.
Nella fase di warm up (riscaldamento) sono stati svolti esercizi di joint mobility inseganti nel primo Mesociclo oltre all’aggiunta di alcuni esercizi del Primitive Functional Movement®.
La parte centrale del workout è stata suddivisa tra esercizi di forza e coordinazione (tra cui il Deadlift col kettlebell), esercizi di stabilità (come il Supine Bridge in posizione isometrica e l’Hands Plank isometrico).
Nel cool down (defaticamento) invece sono stati inseriti esercizi in catena mio -fasciale con il Suspension Training, soprattutto riguardo la catena anteriore (a braccia in apertura), catena anteriore crociata, catena anteriore e Ileopsoas e catena posteriore e laterale, lavorando con la respirazione diaframmatica per raggiungere il massimo allungamento.
Con il Sistema RCF sono stati inseriti nei protocolli di lavoro vari strumenti del Metodo WTA, ognuno con caratteristiche uniche in termini di recupero posturale.
Il primo strumento utilizzato è stato proprio il Primitive Functional Movement®, ovvero l’utilizzo del proprio corpo. Prima di passare ad esercizi con sovraccarichi bisogna infatti sempre sviluppare una piena capacità di percepire, conoscere, utilizzare e gestire il proprio corpo sia in statica che in dinamica.
Un altro strumento adottato per il recupero funzionale del ginocchio è stato il Suspension Training, attrezzo che obbliga a una pre-stabilizzazione di tutte le articolazioni coinvolte nell’esercizio, da cui ne deriva appunto un incremento della propriocezione, della stabilità, della coordinazione, della forza centrale del Core, e della capacità di gestire le tre fasi di ogni singola contrazione muscolare (concentrica, isometrica ed eccentrica).
Il Kettlebell Training è stato fondamentale nel miglioramento della Forza, della Velocità e della Potenza. L’esecuzione di determinati esercizi balistici come lo Swing e il Clean, ha portato il cliente ad eseguire movimenti con la massima estensione d’anca associati ad un ottima stabilità del tronco e delle spalle.
I risultati conseguiti
Al termine dei due Mesocicli di lavoro, il cliente mi ha riferito di aver recuperato la piena funzionalità del suo ginocchio, oltre ad aver percepito un netto miglioramento riguardo le articolazioni colpite dall’Artrite Reumatoide.
Luca continua tutt’ora ad allenarsi con il Metodo WTA Functional Training® e a sperimentare diversi protocolli di lavoro con grandi risultati.
Il vero divario tra il Sistema RCF del Metodo WTA, rispetto ad altri sistemi tradizionali e ormai obsoleti è quello di rieducare la postura in modo globale attraverso il movimento, a differenza di altri concetti di riabilitazione che riguardano lavori concentrati solamente sul distretto corporeo che presenta i sintomi, senza andare a verificare le cause che hanno generato il problema e che spesso hanno origine da tutt’altra parte.
Con l’Allenamento Funzionale WTA si entra quindi nel vivo del lavoro in catena mio-fasciale e dell’equilibrio, aspetti fondamentali che permettono al corpo di avere un buon assetto posturale e allo stesso tempo di saper gestire i propri movimenti quotidiani e sportivi.
Il Metodo WTA fa riscoprire il proprio corpo e dà forza alla propria mente, chi entra nella mentalità WTA entra in uno stile di vita, sano, forte ed utile a se stessi e alla società!
Il Corso Istruttore di RCF, Riprogrammazione Corporea Funzionale