L’Allenamento Funzionale Metodo WTA applicato agli Sport da Combattimento: dalle origini allo Steel Mace Training
Le origini della WTA International Functional Training Academy e il suo contributo nelle Arti Marziali e negli Sport da Combattimento
Ho creato nel 2009 la prima Scuola di Formazione nel settore Allenamento Funzionale in Europa, la WTA International Functional Training Academy.
Da allora ho avuto modo di formare più di 15000 aspiranti Istruttori in Italia e all’estero, provenienti da diverse esperienze riguardo l’allenamento fisico e da diverse professionalità specifiche.
Tra i più strenui appassionati al nostro Metodo di Allenamento Funzionale, in questi 12 anni di operatività, sono certamente gli Istruttori e Maestri di Arti Marziali e Sport da Combattimento.
Sono stati infatti tra i primi a comprendere le potenzialità di questo Metodo di allenamento fisico, intuendone fin da subito la funzionalità specifica nella preparazione fisica dei loro fighters e marzialisti.
I risultati sportivi dei fighters preparati col Metodo WTA Functional Training® in questi 12 anni sono stati eclatanti in ogni disciplina specifica e ad ogni livello competitivo.
Non solo atleti di alto livello dalla Kick Boxing alla Muay Thai, dalle MMA al Pugilato, dal Karate al Taekwondo che hanno visto esplodere il loro potenziale grazie al supporto del Metodo WTA, arrivando a conquistare importanti titoli nazionali ed internazionali, ma anche l’applicazione quotidiana di Istruttori e Maestri di varie discipline marziali e di Combat Sports che hanno assistito i loro atleti di ogni età, dai bambini agli adulti, attraverso un duplice lavoro importante di prevenzione infortuni e incremento della performance fisica.
La forza del Metodo WTA è proprio questa, la capacità di adattabilità a tutti, a prescindere dal livello di partenza e dall’obiettivo specifico. Caratteristiche che vedono la loro massima espressione proprio negli atleti di alto livello, che se da una parte devono ambire ai massimi traguardi sportivi, dall’altra devono essere messi nelle migliori condizioni fisiche possibili per crescere a livello strutturale e di performance, ma rimanendo il più possibile lontani dagli infortuni, per poter avere una carriera vincente e duratura nel tempo.
I principi cardine del Metodo WTA Functional Training®
Il Metodo WTA è incentrato sull’individuo da allenare e su quello che per il suo potenziale intrinseco sarebbe in grado di fare: muoversi nella maniera più efficace possibile in ogni attività quotidiana e sportiva che decide di fare. Da questa considerazione di base essenziale si evince l’importanza di allenare non solo le capacità fisico-energetiche condizionali di un atleta, ma anche quelle neuro-motorie e biomeccaniche legate ai movimenti generali e specifici dell’atleta stesso.
Uno degli errori tipici della preparazione atletica è infatti quello di focalizzarsi esclusivamente sull’incremento della forza, velocità, potenza e resistenza dell’atleta, trascurando ciò che viene prima, ovvero la mobilità articolare, la stabilizzazione articolare e il controllo propriocettivo e coordinativo del proprio corpo nello spazio, caratteristiche essenziali non solo nella prevenzione degli infortuni muscolo-articolari, ma anche nella creazione di una base strutturale muscolo-scheletrica essenziale per poter poi sottoporre l’atleta a dei carichi fisici di qualsivoglia natura, siano essi di tipologia atletica o tecnica specifica della disciplina praticata.
L’allenamento fisico deve essere infatti un supporto attivo non solo per la disponibilità energetica e di potenza dell’atleta, ma anche per lo sviluppo tecnico dello stesso durante l’apprendimento e il miglioramento delle tecniche specifiche dello sport.
Quando si arriva a comprendere questo, si capirà realmente quanto l’Allenamento Funzionale, per come lo intendiamo nella WTA Academy, sia estremamente utile ed efficace per ogni fighter e marzialista: atleti che si devono esprimere alla massima intensità e lucidità, per essere in grado di portare tecniche pulite ed efficaci durante il combattimento.
Gli strumenti operativi del Metodo WTA Functional Training®
Il primo mezzo di allenamento di cui è essenziale diventare padroni è il proprio sovraccarico corporeo. Imparare a muoversi in totale padronanza nello spazio multiplanare (Sagittale, Frontale e Trasverso) che ci circonda, ci permette di eseguire schemi motori sicuri ed efficaci in ogni attività che eseguiamo. E non mi riferisco all’esecuzione dei classici esercizi a corpo libero di utilizzo comune quali Push Up, Squat e Affondi, bensì a ogni possibile movimento del corpo nello spazio tridimensionale e in tutta la piena escursione di movimento articolare, a seconda della fisiologia e della biomeccanica del movimento. In sostanza se grazie alla struttura e funzione delle nostre articolazioni abbiamo le potenzialità di muoverci in innumerevoli schemi motori, poi in allenamento dobbiamo riprodurre questi schemi motori, di modo da poterli utilizzare a nostro beneficio nella disciplina sportiva che pratichiamo.
Questo concetto vede proprio nelle Arti Marziali e negli Sport da Combattimento la sua massima applicazione, in quanto è proprio in queste discipline che bisogna esprimersi a livello motorio con una grande varietà di schemi di movimento, tali da poter essere sempre imprevedibili, rapidi, veloci e potenti nelle azioni verso l’avversario. Un atleta rigido e scoordinato diventa limitato nei movimenti, cosa che inevitabilmente lo rallenterà nel portare colpi e azioni verso l’avversario, e a quel punto ogni potenziale tecnico verrà limitato da una errata preparazione fisica.
Una volta appreso come utilizzare al meglio il proprio sovraccarico corporeo, sia negli esercizi di Mobilità Articolare dinamica, che nel potenziamento fisico delle tre aree del corpo inferiore (Area Anche e arti inferiori), centrale (Area Core) e superiore (Area Cingolo Scapolare e arti superiori), nel Metodo WTA andiamo ad introdurre tutta una serie di attrezzi che per le loro caratteristiche tecniche intrinseche, permettono all’atleta di ampliare e specializzare ulteriormente determinate caratteristiche fisiche e neuro-motorie.
Tra gli attrezzi che negli anni hanno preso più piede nelle palestre e centri sportivi, ci sono certamente i Kettlebells e i TRX Suspension Training. Oggi giorno è raro trovare una palestra che ne sia sprovvista, ma come diciamo sempre nella WTA, non è l’attrezzo che fa la differenza, bensì le competenze tecnico-professionali nel saperli utilizzare (da parte dell’atleta) e insegnare (da parte dell’Istruttore).
Il primo corso di Formazione che ho condotto nel 2009 è stato proprio di Kettlebell Training, e ricordo bene la diffidenza iniziale dei trainers partecipanti, quando per ogni singolo esercizio, lo scomponevo in piccoli passaggi, a partire dalla mobilità articolare specifica, per poi arrivare step by step a costruire la tecnica esecutiva con i vari esercizi propedeutici.
Quando per ogni esercizio ne comprendi le finalità e come insegnarlo a qualsiasi persona, a prescinder dal livello di partenza della stessa, allora hai tutti gli strumenti operativi per poter essere un bravo istruttore. Se invece si pensa che un qualsiasi attrezzo possa essere utilizzato improvvisando, allora non si sarà capaci di ottimizzarne le caratteristiche tecniche e le potenzialità di impiego, avendo come risultante non solo quella di non poter incidere significativamente sulla preparazione fisica della persona allenata, ma anche l’essere molto pericoloso per la sua salute fisica. Gli infortuni durante gli allenamenti avvengono infatti per errori tecnici di esecuzione degli esercizi e/o movimenti, specie se effettuati ad alta intensità (obiettivo di una preparazione fisica ottimale, perché senza intensità non c’è miglioramento!).
Nel corso di questi anni, nel mercato si è passati poi a tutta una serie di attrezzi con caratteristiche specifiche, come le sacche con la sabbia (Sandbags) o con l’acqua (Flowbags), le Clave (Steel Clubs), molti dei quali sono stati male interpretati dal settore, proprio per scarsa conoscenza tecnica e per improvvisazione, fino ad arrivare agli ultimi anni nei quali uno degli attrezzi più in voga è lo Steel Mace (o Mace Bell).
Lo Steel Mace Training nelle Arti Marziali e gli Sport da Combattimento
Se il principio chiave del Kettlebell è quello di avere la massa decentrata rispetto alla presa, cosa che lo rende particolarmente impegnativo da gestire, specie negli esercizi di slancio balistici, nello Steel Mace questa caratteristica è estremamente amplificata.
Infatti già nella semplice posizione di rack centrale, le mani sono a una distanza di un metro dalla massa dell’attrezzo.
A partire proprio dalla possibilità di eseguire esercizi balistici, sono tante le applicazioni specifiche nella preparazione degli Sport da Combattimento e delle Arti Marziali.
Vediamo le tre principali.
1) L’incremento della potenza e della velocità sono due caratteristiche chiave nello sviluppo tecnico del fighter, ma come allenarle in maniera tale da creare un collante di specificità verso la propria disciplina? E’ sufficiente la pliometria a corpo libero? O la pesistica olimpica coi bilancieri?
Se pensiamo alle traiettorie di movimento nelle quali un atleta di Sport da Combattimento o un marzalista deve esprimere velocità e potenza, ebbene vedremo che non bastano movimenti sui piani sagittale e frontale, come nel caso dei lavori balistici coi bilancieri e di quelli pliometrici a corpo libero.
E qui che entrano in gioco attrezzi come lo Steel Mace, le Clave e i Kettlebells.
Grazie alla loro particolare forma infatti è possibile slanciarli nei tre piani di movimento dello spazio, e soprattutto nel piano trasverso, il piano fondamentale per un fighter per esprimere velocità e potenza durante i movimenti complessi di torsioni e rotazioni.
Chi conosce un minimo di biomeccanica motoria del corpo umano saprà che è proprio grazie alle torsioni e alle rotazioni che si riesce a condizionare ed esprimere maggiore velocità dell’atleta nell’esecuzione delle tecniche specifiche. E questo diventa un vero valore aggiunto nella preparazione atletica dei fighters.
2) Altra caratteristica distintiva dello Steel Mace è quella di permettere i cambi di presa sull’asta durante l’esecuzione dei movimenti. Questo lo differenzia dalla Clave, altro attrezzo molto interessante per i fighters, e che spesso viene confuso con lo Steel Mace. Nelle Clave la presa sull’attrezzo deve rimanere sempre ferma sullo stesso punto dall’inizio alla fine dell’esercizio. La lunghezza e la forma dell’asta dello Steel Mace permette invece non solo l’esecuzione della maggior parte degli esercizi possibili con le Clave, ma anche tutta una serie di esercizi specifici che si basano sui cambi di presa. Questo vuol dire che mentre una mano rimane in presa salda sull’asta, l’altra si sposta all’atra estremità della stessa durante un determinato movimento del corpo, aumentandone l’instabilità. Si va così a chiamare in causa la propriocettività, la reattività e la capacità di controllo in stabilizzazione dinamica del corpo, in ogni direzione di movimento. Ne consegue un incremento di tutte queste caratteristiche associato ad altre due che sono determinanti per i fighters, ovvero maggiore coordinazione dei movimenti tra arti inferiori e arti superiori (coordinazione tra i due fulcri motori primari del corpo umano, anche e cingolo scapolare) e maggiore stabilizzazione centrale del corpo (core training). Il tutto nei tre piani di movimento, cosa che permette di costruire atleti forti, completi e bilanciati senza squilibri muscolari-articolari e biomeccanici, con la risultante di abbassare il rischio di lesioni muscolari e articolari e nel contempo di incrementarne la performance agonistica.
3) Chiudiamo con un altro aspetto chiave dell’allenamento con lo Steel Mace, il potenziamento della presa. Va da se che avere a che fare con un attrezzo che ha la massa fortemente decentrata rispetto alla presa e che permette l’esecuzione di esercizi coi cambi di presa sull’asta, dia un forte impatto anche sul condizionamento della forza e della reattività della presa stessa.
E ogni fighter o marzialista sa bene quanto sia importante avere mani, polsi e avambracci forti e stabili, sia per prevenire infortuni durante l’utilizzo delle mani e dei pugni, che per risultare più efficaci nel portare i colpi e azioni all’avversario. Le mani sono infatti le estremità superiori del corpo, fondamentali nell’approcciare all’avversario, tanto nelle prese quanto nei colpi, ed averle forti e funzionali permette di essere più efficaci nelle tecniche specifiche della propria disciplina.
Nel video seguente si può apprezzare la straordinaria versatilità dello Steel Mace, in termini di adattabilità e funzionalità specifica per una disciplina tecnica come la Muay Thai, in un Workout eseguito dal Maestro di Sport da Combattimento e WTA Coach Ottavio Tramonte di San Salvo (Chieti).
L'importanza di formarsi seriamente!
Di caratteristiche tecniche dello Steel Mace e più in generale dell’Allenamento Funzionale Metodo WTA, che si attagliano alla perfezione con le richieste fisico-atletiche degli Sport da Combattimento e delle Arti Marziali, ce ne sono tante altre, tra cui la possibilità di creazione di protocolli di allenamento per capacità condizioni di tipo misto fondamentali in gara, quali la Resistenza alla Velocità e alla Potenza, nonché la possibilità di allenare schemi motori specifici attraverso la grande versatilità di impiego degli strumenti di lavoro utilizzati (corpo libero, TRX, Kettlebell, Clave, Steel Mace, Sandbags, Palle Mediche, Elastici, Ropes, Bilancieri, Sbarre, Anelli, ecc), ma come diciamo sempre nella WTA Academy, non sono gli attrezzi che fanno la differenza, bensì il saperli utilizzare in modo scientifico e realmente funzionale!
L’improvvisazione in questo settore non fa altro che creare infortuni e atleti ancora più scarsi fisicamente. Se decidete di introdurre nei vostri allenamenti fisici questi strumenti di lavoro, una formazione tecnica che si basa su principi scientifici e anni di applicazioni efficaci sul campo, è assolutamente la carta vincente.
E questo è quello che facciamo dal 2009 nella WTA Academy!