L’Allenamento Funzionale nel Motociclismo su pista: il Metodo WTA in pole position!
L'importanza della Preparazione Fisica nel Motociclismo
Ogni sport è caratterizzato da movimenti funzionali che lo rendono specifico nel suo genere.
In base alla disciplina svolta, il gesto atletico deve essere applicato con abilità e precisione mentre esprime giusta forza, velocità, resistenza, agilità e coordinazione.
Tutti i sistemi e gli apparati del corpo umano devono quindi collaborare, lavorando come un’unica entità, al fine di raggiungere l’obiettivo desiderato.
Tramite il WTA Functional Training® si ottengono gli automatismi utili a gestire le varie situazioni di gara che si presentano in una competizione, anche in uno sport su due ruote come il motociclismo.
Non c’è ombra di dubbio che al giorno d’oggi, i piloti su due ruote delle più svariate discipline specifiche, sono sempre più prestanti fisicamente, ed è risaputo che l’allenamento di determinati muscoli, movimenti e capacità fisiche, nonché un regime alimentare da atleti, siano determinanti per ambire ai migliori risultati in pista.
I tempi in cui Barry Sheene si presentava alla linea di partenza con la sigaretta in bocca sono passati. Oggi bisogna essere in gran forma!
Perché a parità di livello tecnico è più facile che in gara il pilota più in forma, sia anche il più veloce e costante, perché lo sforzo fisico e la resistenza hanno effetti importanti sulla lucidità mentale nei momenti più intensi di una gara.
La preparazione fisica e mentale diventano, dunque, le componenti che possono fare la differenza.
Inoltre, se tutto questo è determinante nella guida spinta al limite in pista, lo è ancora di più se la frequentazione dei circuiti è purtroppo saltuaria, come può essere per gli amatori, o anche per chi guida su strada. Un corpo allenato e prestante renderà invece più performante e sicura qualsiasi uscita in moto.
La mia esperienza come Preparatore Atletico Metodo WTA
La mia prima esperienza come WTA Trainer iniziò nel migliore dei modi nel 2018, difatti la mia prima Tesi d’esame sul Metodo fu basata sull’esperienza che feci in un programma allenante di un pilota motociclistico, Daniele Zinni (in arte Dany90).
Daniele, all’epoca un ragazzo di 31 anni che come tutti gli atleti non-professionisti, decise di dedicare tutto se stesso e tutto il suo tempo libero, alla sua passione, in questo caso il motociclismo per l’appunto.
Il suo impegno, la sua determinazione e il suo talento lo hanno portato alla conquista del titolo:
1th CLASSIFICATO AL CAMPIONATO COPPA ITALIA SS PRO 2018
Daniele Zinni è stato un atleta sensazionale, perché il suo eccellente risultato è stato solo frutto di una metodica d’allenamento WTA intelligente, poiché riusciva a ritagliare solo due sessioni settimanali per la preparazione fisica funzionale di 30 minuti ciascuna, districandosi tra i suoi impegni lavorativi presso la sua azienda di famiglia, e i giri d’allenamento in pista.
Analisi del modello prestativo del Motociclismo
I Motociclisti hanno esigenze fisiche bene precise per poter guidare al meglio le proprie moto: i movimenti del corpo, i punti di forza e le esigenze in corsa sono molto simili tra loro.
Guidare una moto di 180 kg in curva, mantenendone il controllo dopo una brusca e potente frenata richiede una persona forte e stabile.
Nel motociclismo infatti, il lavoro muscolare recluta prevalentemente le fibre rosse, cioè quelle coinvolte nel lavoro di resistenza, che utilizzano soprattutto il metabolismo dei grassi e del glicogeno mediante processi di tipo aerobico.
Infatti, durante una corsa, i piloti sono esposti per la maggior parte della gara a contrazioni di tipo isometrico, in cui l’intensità delle stesse aumenta in tutte quelle situazioni in cui ci si oppone alle accelerazioni negative e positive sul piano orizzontale, scaturite dall’aumento e dalla diminuzione della velocità, così come quando si devono contrastare le forze centrifughe laterali durante le curve.
Le forze a cui viene sottoposto il pilota ad alta velocità rendono difficoltosa la respirazione, in quanto tendono a portare i polmoni verso il basso e quindi a svuotarli d’aria.
Parallelamente, il sistema cardiovascolare viene messo a dura prova per garantire l’afflusso di sangue al cervello.
Per questo il motociclismo è uno sport molto duro, in gara questi super atleti consumano fino 1500 calorie, dove l’adrenalina in circolo nello stress di non commettere errori e di essere il più veloce possibile comporta un enorme dispendio energetico.
Lo stress fisico e mentale li porta a perdere anche 2/3 Kg di peso, anche per vie delle speciali tute che indossano, che li proteggono ma rende altrettanto difficile la traspirazione.
Il cuore lavora stabilmente sopra le 180 pulsazioni al minuto, arrivando fino a 220 nei punti più impegnativi del circuito, dove lo scopo principale è di riuscire a mantenere lo stesso ritmo e la stessa lucidità da inizio gara fino alla fine.
Queste necessità si traducono nell’impostazione poi di un allenamento che permetta di ottenere elevati livelli di resistenza cardiovascolare e muscolare, rendendo al tempo stesso il pilota capace di esprimere elevati livelli di forza per dominare la moto durante le varie fasi della gara.
La performance infatti sarebbe in misura maggiore determinata dall’abilità percettiva-cognitiva, e non dalla forza o dalla velocità alla quale il pilota riesca a muovere i vari controlli o alla potenza che il corpo sia in grado di generare per eseguire le varie azioni di gara. Infatti, le abilità di reazione e di anticipazione possono essere decisive in pista, specialmente all’inizio della corsa quando i corridori sono tutti ammassati tra di loro alla prima curva, o quando essi sono lanciati a velocità pazzesche e i tempi per prendere una decisione si estendono nell’ordine dei centesimi di secondo.
La programmazione secondo il Metodo WTA può essere definita come “un insieme programmato di esercizi rivolti al miglioramento e al mantenimento delle capacità di prestazione sportiva di un soggetto, attraverso un intervento sulle capacità fisiche, psichiche, tecniche e tattiche”.
Per essere efficace l’allenamento deve essere in stretta relazione con la tipologia e la durata degli sforzi richiesti (quindi al tipo di sport praticato), con le caratteristiche del soggetto a cui è rivolto (età, sesso, caratteristiche fisiche, caratteristiche tecniche individuali in relazione allo sport praticato, ecc), e con le condizioni particolari nelle quali ci si trova ad operare (numero degli allenamenti settimanali, disponibilità di attrezzi o materiali, ecc).
Quindi la valutazione della disciplina sulla quale si desidera essere funzionali è il primo e fondamentale passo verso l’ottimale programmazione dell’allenamento.
Essa è utile nel comprendere il punto di partenza e la condizione fisica e psichica globale dell’atleta.
Su cosa lavorare sotto l'aspetto fisico per costruire piloti vincenti
La Mobilità Articolare
In primis bisogna lavorare su quella che è la caratteristica più sottovalutata, nonostante sia invece il primo imperativo funzionale del corpo umano per poter esprimere la massima performance: la mobilità articolare!
Il Metodo WTA, nella sua parte inerente al Primitive Functional Movement®, riguarda dei movimenti mirati e specifici in assenza di carichi esterni. Con questo particolare metodo si riesce a migliorare notevolmente la mobilità, garantendo anche controllo, stabilità e forza del gesto.
È assolutamente indispensabile lavorare sulle catene muscolari e sulla mobilità articolare, in quanto essa è caratterizzata dal miglioramento del range ottimale di movimento, dalla stabilità dell’articolazione e dalla coordinazione tra le altre articolazioni, ciò permette, insieme ad un adeguato piano d’allenamento, mirato alle esigenze del motociclista, il ritardo dell’indurimento delle fibre muscolari. L’incubo di ogni pilota infatti è l’indurimento degli avambracci, doloroso e pericoloso, poiché in questa situazione il manubrio della moto diventa ingovernabile.
Con un lavoro sui distretti principali delle catene cinetiche che coinvolgono il cingolo scapolo-omerale e l’arto superiore, si aumenterà la resistenza allo sforzo degli stessi.
Il lavoro di mobilità globale dinamica sulle catene muscolari, aiuta inoltre a non creare squilibri tra catene agoniste ed antagoniste, al fine di portare il pilota ad una maggior capacità di guida della moto.
La Forza
In questa disciplina sportiva la reattività è fondamentale. Per questo l’allenamento per la forza è di primaria importanza.
L’allenamento per la forza stimola reazioni ormonali capaci di incidere proprio sulla lucidità mentale fondamentale per essere reattivi. La forza produce inoltre stimoli coordinativi sul sistema nervoso, il che è fondamentale nella gestione della moto.
Diversi studi hanno dimostrato che grazie a capacità condizionali (forza, resistenza, velocità e potenza) e a capacità strutturali (mobilità articolare) superiori, chiunque non ha nessun problema a muoversi su superfici instabili che richiedono un certo grado di coordinazione.
Sarà proprio lo sviluppo delle capacità coordinative a beneficiare sia del miglioramento delle capacità condizionali e strutturali.
Tradotto in parole povere, “non è stando con un piede sui Bosu facendo il circo con in mano con un Kettlebell che si diventa performanti…”
Ma è la programmazione con lavori di Forza e balistici con le Clave e i Kettlebell sul piano di movimento trasverso, con i Deadlift (piano sagittale) e gli Squat (piano frontale) col bilanciere, che permette di creare atleti realmente preparati sotto tutti questi aspetti coordinativi, condizionali e neuro-motori.
Se sei globalmente forte e mobile sei anche coordinato e stabile, se sei debole sarai di fatto scoordinato, anche se lavori tutto il giorno con metodi analitici settoriali volti all’equilibrio e alla postura.
La Core Stability
Un Core ben potenziato darà una miglior postura in sella, evitando carichi innaturali alla schiena e nel contempo una miglior gestione dei movimenti. Esso verrà allenato sui 3 piani del movimento (orizzontale “trasversale”, frontale, sagittale) coinvolgendo in supporto le articolazioni del cingolo scapolo-omerale ma soprattutto dell’anca, dove si coinvolgerà la catena degli estensori d’anca, che dovranno premere sulle pedane per garantire aderenza alla moto, e delle catene interne (mediali) che dovranno stringere la moto tra le gambe per tenerla in assetto, accrescendo così in maniera diretta anche la forza di spinta e trazione del cingolo scapolo-omerale, che dovrà avere il controllo del manubrio per la gestione della moto, e assorbire le pieghe in curva permettendo così il controllo dei micro-movimenti manuali per azionare i comandi.
Tutte le caratteristiche descritte sono importanti, allo stesso modo, anche per chi guida una moto a livello amatoriale o per svago.
Per questo i programmi di allenamento del WTA Functional Training® sono facilmente adattabili a motociclisti di ogni categoria, anche se lo scopo fosse solo quello di sentirsi più in forma o non soffrire dei fastidi fisici che la permanenza in sella può dare.
In questo modo un allenamento mirato personalizzato può rendere più performante, divertente e sicuro il tempo che si passa in moto, in ogni tornante affrontato in pista o in strada!
Come diventare Preparatore Atletico per gli Sport attraverso l'Allenamento Funzionale
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