- 1 - Osteopatia e WTA Functional Training®, i miei due strumenti operativi professionali
- 2 - La sindrome pubalgica/retto-adduttoria nell'atleta calciatore, trattata con l'Osteopatia e l'Allenamento Funzionale WTA
- 3 - Come si manifesta la Pubalgia
- 4 - Come ho affrontato la Pubalgia nel Calciatore
- 5 - Risoluzione della Pubalgia nel Calcio? La chiave è un approccio multi-disciplinare!
Osteopatia e WTA Functional Training®, i miei due strumenti operativi professionali
Sono laureata in Scienze Motorie, sport e salute, poi specializzata con laurea magistrale in Management dello sport e delle attività sportive, Osteopata e Trainer WTA, operativa a Parma.
Il mio approccio consiste nel coniugare le mie professioni in un unico percorso terapeutico specifico individuale, con una programmazione di allenamento con Metodo WTA Functional Training® per una riabilitazione specifica e/o per un riequilibrio posturale globale.
La sindrome pubalgica/retto-adduttoria nell'atleta calciatore, trattata con l'Osteopatia e l'Allenamento Funzionale WTA
In questo articolo voglio riportare la mia esperienza su come ho affrontato e risolto un caso di Pubalgia nel Calcio.
Introduzione al caso.
Simone C., 22 anni studente di Medicina e calciatore professionista. Quando si rivolge a me presenta algia bilaterale inguinale e all’inserzione pubica degli adduttori, che ha lo ha portato ad interrompere l’attività agonistica da quasi 1 anno, periodo in cui si ripetevano infiammazioni acute, ripetutamente sedate con FANS e terapia fisica.
La patogenesi è data sia da traumi diretti (caduta al suolo dall’alto che genera asimmetrie fra le branche pubiche che a loro volta pongono in squilibrio i legamenti pubici), sia da traumi indiretti (per movimenti contrastati violentemente che generano una brusca tensione dei muscoli adduttori). Questo tipo di Pubalgia, su base meccanica deriva dalla perdita della mobilità del complesso articolare iliaco-pube-sacro e/o dal sovraccarico muscolare irregolare di quest’area.
Come si manifesta la Pubalgia
Il sintomo predominante del quadro clinico della Sindrome Pubalgica è il dolore. Il dolore ha un’evoluzione generalmente progressiva e scompare quando l’area di interesse viene riscaldata. Nel caso di Simone i primi sintomi si manifestavano verso il termine o alla fine dell’impegno agonistico o di allenamento, oppure in taluni atleti si manifesta il giorno seguente l’impegno agonistico. Fino a progredire a tal punto che il sintomo era presente anche nell’esecuzione dei gesti più semplici: salire e scendere dal mezzo di trasporto, muoversi durante il sonno, tossire, starnutire. A quel punto Simone ha preso coscienza della propria inabilità alla pratica sportiva e ha deciso di sottoporsi al trattamento. In precedenza vuoi per le pressioni esercitate dall’allenatore e dalla società o per mera superficialità dell’interessato, ha cercato di tamponare la situazione in modo più superficiale e rapido, ma meno concreto e duraturo. Il dolore si irradiava verso la regione pubica, il basso ventre, l’arcata crurale, gli adduttori, e in taluni casi verso i testicoli, in modo mono o bilaterale. Inoltre spesso riferiva dolenzia notturna in area addominale soprapubica, che si alleviava dopo aver svuotato la vescica.
Come ho affrontato la Pubalgia nel Calciatore
Da quando mi sono specializzata nel Sistema di Recupero Funzionale post-traumatico della WTA Functional Training Academy, il Sistema RCF, Riprogrammazione Corporea Funzionale, il mio approccio a tutte le patologie/infiammazioni muscolo-articolari è sempre di doppia natura:
1) Con l’Osteopatia fondamentale è stato il ridurre le tensioni miofasciali e mantenere mobile l’articolazione dell’Anca, ma soprattutto il trattamento del pavimento pelvico ha gioca un ruolo fondamentale nella cura nell’immediato e nella prevenzione delle ricadute della Pubalgia.
2) Con il Sistema RCF ho utilizzato:
- una iniziale programmazione dell’allenamento (primo Mesociclo da 5 settimane) con l’obiettivo di recuperare la Mobilità Articolare dell’area interessata (Bacino e Anche), attraverso le sequenze di lavoro del Primitive Functional Movement® e gli esercizi di Joint Mobility a corpo libero e col Flying Suspension Training;
- una successiva programmazione (secondo Mesociclo da 5 settimane) per un recupero della mobilità globale, della stabilità del bacino, del rachide lombare e degli arti inferiori, della propriocezione, della coordinazione neuro-muscolare globale e della forza del Core (nucleo centrale del corpo e collegamento dei fulcri articolari motori primari, anche e cingolo scapolare), attraverso esercizi di Joint Mobility, Primitive Functional Movement®, Flying Suspension Training, Flowbag, Kettlebell e Clubs Training.
Risoluzione della Pubalgia nel Calcio? La chiave è un approccio multi-disciplinare!
La conferma del buon esito del percorso terapeutico è stata la scomparsa del sintomo e il ritorno all’attività fisica agonistica prima della fine del primo Mesociclo (alla terza settimana di inizio terapia).
La chiave di risoluzione della Pubalgia è stata il riequilibrio posturale globale agendo sulla Mobilità Articolare e il riequilibrio di forze sulle catene mio-fasciali, sulle quali ho agito sia in maniera diretta con l’Osteopatia (parte passiva del calciatore) che in maniera indiretta (parte attiva del calciatore) con il Sistema R.C.F. Riprogrammazione Corporea Funzionale della WTA.
Essendo infatti la Pubalgia una patologia multifattoriale, l’approccio terapeutico non può essere locale e uni-disciplinare, bensì ritengo fondamentale che sia globale e multi-disciplinare, e per quello che riguarda il mio approccio professionale, i miei due strumenti operativi sono l’Osteopatia e l’RCF della WTA Functional Training Academy!