22/03/2022

Tennis e Allenamento Funzionale, dall’intervento di protesi alla spalla al ritorno in campo

by Angelo Caramia
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Esperienza personale e definizione di postura

Sono un Coach della WTA Functional Training Academy e mi occupo quotidianamente di postura e allenamento funzionale.
Il termine “funzionale” fa riferimento alla parola stessa, ovvero funzionale ai gesti che compiamo durante la giornata, ad esempio, il semplice gesto di raccogliere qualcosa da terra dovrebbe essere svolto rispettando i principi scientifici della biomeccanica del corpo umano.

Ma quanto è difficile insegnare la postura corretta?
Partiamo da un presupposto fondamentale: nel nostro bagaglio genetico sono presenti tutte le informazioni corrette mirate al movimento (lo squat di un bambino di circa un anno è l’esempio di perfezione del movimento) che purtroppo, durante la crescita, perdiamo a causa di adattamenti dovuti ai gesti abitudinari errati della vita quotidiana.
Nel mio lavoro come Personal Trainer, il riequilibrio posturale riveste un ruolo centrale.
Mi trovo tutti i giorni a dover aiutare molta gente nel ripristino degli schemi motori corretti, sia come lavoro preventivo degli infortuni, che come lavoro di recupero del benessere fisico.

La postura può essere definita come il modo di stare in equilibrio in qualunque posizione, opponendosi alla forza di gravità, senza generare compensi errati che possano agevolare l’insorgere di algie o traumi.

Le componenti essenziali, per il controllo della postura, sono:

• il sistema scheletrico (supporto per il sistema muscolare, che a sua volta determinerà il movimento delle singole ossa nello spazio);
• il sistema muscolare (è il motore che muove le ossa e ci consente di orientare i singoli segmenti nello spazio);
• il sistema nervoso (insieme delle strutture che permettono di trasmettere segnali tra le diverse parti del corpo per compiere azioni volontarie e involontarie);
• il sistema mio fasciale (organizzazione di muscoli in sequenza uniti tra loro dal tessuto fasciale che li circonda e si fonde tra essi);
• il sistema cardio-circolatorio-respiratorio (interazione tra sistema vascolare e respiratorio per il pompaggio del sangue ai muscoli, ai fini di garantirne il giusto apporto di ossigeno nei processi metabolico-energetici).

Dopo aver completato gli studi sul Metodo WTA, e nello specifico sul Sistema RCF (Riprogrammazione Corporea Funzionale), ho cominciato ad applicarlo su alcuni miei clienti e atleti, ed il risultato è stato molto efficace fin dai primi allenamenti.

Presentazione del caso di studio

Uno dei risultati più sorprendenti nell’applicazione del Sistema RCF, l’ho raggiunto con un mio cliente giocatore di Tennis.
Quando si è presentato da me in palestra aveva da poco completato un percorso riabilitativo con un fisioterapista, a seguito di intervento di protesi alla spalla destra.
Sulla parte anteriore della spalla era evidente una cicatrice post-intervento che gli procurava un fastidiosissimo dolore su tutta la zona circostante.
Come è ben noto, le cicatrici sono delle interruzioni a livello del tessuto connettivo e per questo vanno trattate manualmente per cercare di diminuire quanto più possibile i fastidi provenienti da esse.
L’intervento si è reso necessario in quanto l’atleta conviveva con un’instabilità dell’articolazione gleno-omerale, che lo portava ad avere continue lussazioni anche nei gesti più semplici della vita quotidiana.

Ovviamente a causa di tutto ciò, era stato costretto ad abbandonare temporaneamente l’attività agonistica.
La cosa che mi colpì più di tutte fu la sua motivazione nel voler recuperare definitivamente quanto prima dal suo infortunio; la figura del Personal Trainer viene associata a quella dell’allenatore, che deve darti dei risultati in un tempo ben preciso, ma soprattutto al motivatore che deve stimolarti a tirar fuori il meglio di te.
Eppure, di fronte alla sua determinazione e propensione al lavoro, fui io a sentirmi motivato da lui a dare il massimo, e decidemmo così di iniziare un percorso di recupero funzionale e riatletizzazione specifico per la sua disciplina sportiva.

Il Tennis e le sue specifiche richieste

Resistenza, velocità, reattività e coordinazione, sono solo alcune delle capacità che un tennista deve possedere per poter rendere al meglio durante un match.

I continui cambi di direzione e il lavoro monolaterale al livello degli altri superiori (un tennista impugna la racchetta e da forza nel colpire preferendo uno solo dei due arti, ad eccezione del rovescio dove si aiuta con la doppia presa), rende fondamentale un lavoro pregresso su:

  • postura globale in dinamica;
  • mobilità e stabilità dell’articolazione scapolo-omerale-toracica;
  • potenziamento della core stability;
  • lavoro sui tre piani di movimento nello spazio (sagittale, frontale e soprattutto trasverso);
  • coordinazione tra i due fulcri motori fondamentali (anca e cingolo scapolare).

I colpi tecnici fondamentali del Tennis sono 4:

  • la battuta o servizio;
  • il dritto;
  • il rovescio;
  • il colpo al volo o volée.

Per tutti i colpi è fondamentale una preparazione al movimento accurata, che parta dal posizionamento laterale del corpo, dopo uno spostamento laterale o in avanzamento, nel punto giudicato opportuno dopo il rimbalzo della pallina nella propria metà campo.
Prosegue con la concomitante apertura laterale e all’indietro della racchetta fino al colpo stesso del piatto corde con la palla.
Fondamentali a riguardo, sono gli spostamenti laterali lungo il campo e i cambi di direzione con la velocità opportuna per contrastare i colpi dell’avversario.

Presentazione del Sistema RCF

Il Sistema RCF (Riprogrammazione Corporea Funzionale) si sviluppa sui principi del Metodo WTA Functional Training®, e permette di riprogrammare gli assetti posturali errati e di rieducare a livello funzionale una qualsiasi persona dopo un infortunio, fino alla riatletizzazione per il ritorno alla pratica sportiva. Questo Sistema si avvale di linee guida ben precise, che partendo da una serie di test di valutazione motori, seguono poi una progressione logica di movimenti e allenamenti, i quali fanno riferimento alla biomeccanica del corpo umano e al mantenimento della postura neutra sia in statica che in dinamica.

Il corpo è sempre in movimento e anche quando lo consideriamo fermo, possiamo osservare piccoli e continui adattamenti per il mantenimento dell’equilibrio.
Questi continui movimenti sono influenzati dallo stato di salute ed efficienza di alcune componenti posturali:

• mobilità delle caviglie;
• mobilità delle anche;
• mobilità toracica;
• mobilità delle scapole;
• grado di allungamento dei muscoli pettorali;
• stabilità e mobilità dell’articolazione gleno-omerale;
• equilibrio tra le curve fisiologiche del rachide;
• equilibrio tra le 12 catene mio-fasciali.

L’obiettivo è ottenere una sincronia di tutte le componenti del corpo, allontanandoci dal concetto di allenamento segmentario.
Il concetto di rieducazione funzionale non deve concentrarsi esclusivamente sul distretto corporeo che presenta i sintomi, ma deve osservare il corpo nella sua globalità, considerando le relazioni funzionali tra le 3 aree del corpo umano essenziali per il corretto movimento: Cingolo Scapolare, Cingolo Pelvico-Anche, Colonna Vertebrale.

Sistema RCF e recupero funzionale nel Tennis

E’ stata proprio la sicurezza che ho acquisito tramite la formazione come Istruttore di RCF che mi ha permesso di approcciarmi a questo caso di studio, con un sistema chiaro e lineare, che non lascia spazio all’errore.

Dopo una prima accurata Anamnesi Posturale Visiva Statica e Motoria Dinamica, era evidente come sulla spalla destra, quella operata, ci fosse una differenza sia come tono muscolare, che come mobilità dell’articolazione nel suo range fisiologico rispetto all’altra spalla contro-laterale.

Le difficoltà maggiori erano nell’abduzione dai 120° ai 180° e nella completa circonduzione.

Il primo step è stato quello di lavorare su un recupero della mobilità articolare prima globale (dell’intero corpo) e poi specifica per l’area target (Cingolo Scapolare), con l’utilizzo di esercizi di livello basic del Primitive Functional Movement® per le prime 4 settimane, con una frequenza di tre sessioni di allenamento settimanali.

Il Sistema RCF mi ha permesso di utilizzare un protocollo ben delineato per quell’area target, selezionato dopo la fase valutativa di alcuni parametri (rigidità, dolore, eventuali compensi) sull’articolazione interessata.

Già nelle prime settimane abbiamo ottenuto alcuni miglioramenti importanti, che mi hanno permesso di integrare nel protocollo di allenamento anche alcuni esercizi dell’Allenamento in Sospensione (Suspension Training straps).

I risultati raggiunti sono stati ottimi fin da subito, e ci hanno permesso successivamente di lavorare su propriocezione e coordinazione neuromuscolare dinamica, senza mai trascurare il lavoro sulla mobilità e stabilità dell’articolazione glenomerale. In questa fase abbiamo utilizzato anche altri attrezzi oltre al Suspension Training, quali la sacca con l’acqua (Flowbag/Aquabag) e le clave (Steel Clubs).

Lo Steel Clubs Training, ovvero l’allenamento con le clave, è risultato un ottimo strumento per poter raggiungere dei risultati sul recupero della stabilità dell’articolazione scapolo-omerale-toracica.
La clava è un attrezzo caratteristico dell’Allenamento Funzionale Metodo WTA, nel quale la massa è molto decentrata rispetto all’impugnatura, per cui porta a maggiori capacità di stabilizzazione e migliori adattamenti sul carico interno generale, anche con carichi di lavoro esterni più bassi rispetto ad altri attrezzi (caratteristica ottimale durante i protocolli di lavoro per il recupero funzionale post-infortunio/intervento).

L’atleta è riuscito ad avere netti miglioramenti nel breve periodo, dandomi la possibilità di programmare successivamente dei mesocicli di forza (intesa come capacità condizionale di base, da poter poi specializzare in funzione alle richieste specifiche del Tennis).

Dopo circa 4 mesi l’atleta è ritornato a giocare a Tennis con ottimi risultati.

Attualmente stiamo proseguendo con due sedute settimanali, per mantenere i progressi raggiunti e ottimizzare le sue prestazioni fisiche in campo.

Inoltre, prima di ogni partita e prima di ogni sessione di allenamento tecnica di Tennis, l’atleta svolge un riscaldamento globale con il Primitive Functional Movement® e un defaticamento finale con lo stesso Sistema di lavoro a termine sessione/gara, un ottimo esempio di dedizione al Metodo WTA e alla prevenzione dagli infortuni.

Conclusioni

Il Metodo di allenamento WTA è applicabile in qualsiasi campo, dalla postura alla riabilitazione, da una preparazione atletica specifica ad un determinato obiettivo estetico.
Tutti questi obiettivi hanno in comune una progressione di lavoro ben ragionata, che crei delle solide basi posturali e neuro-motorie fondamentali per ciascuna persona.
La mobilità articolare è il primo step fondamentale che permette in seguito di poter sviluppare adeguati livelli di forza; aumentare i livelli di forza rende un fisico più prestante e in salute, adattandolo ad affrontare i gesti della vita quotidiana e degli sport senza dolori e infortuni.

Noi WTA Coach abbiamo come obiettivo primario la divulgazione del Metodo, sia ai nostri clienti e atleti, che ai nostri colleghi istruttori di fitness, purtroppo ancora vincolati su sistemi di allenamento obsoleti che si basano sul settorializzare il corpo in parti non comunicanti tra loro, a dispetto di come invece il corpo umano è fatto e dovrebbe funzionare (in maniera armonica, globale e multiplanare!).

Chi entra a far parte dell’Accademia WTA, mette in gioco prima di tutto se stesso, affrontando i propri limiti come una nuova sfida… e solo così poi siamo in grado di insegnare agli altri i benefici di un Metodo di Allenamento che abbiamo testato con grande soddisfazione su noi stessi!

Corso di Formazione per diventare Istruttore di RCF, Riprogrammazione Corporea Funzionale, Postura e Recupero post-traumatico Level 1

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