- 1 - Dalla Laurea in Scienze Motorie alla Formazione WTA
- 2 - Cosa è la Scoliosi della colonna vertebrale
- 3 - Tipologie di Scoliosi e Sistema RCF
- 4 - Quali sono i principi fisiologici e biomeccanici di cui si avvale il Sistema RCF?
- 5 - Analisi del trattamento di una Scoliosi destro-convessa dorsale
- 6 - Il Sistema RCF per aiutare realmente ogni persona
Dalla Laurea in Scienze Motorie alla Formazione WTA
Mi chiamo Vittorio Casamassima, sono un Trainer certificato WTA Functional Training Academy, nonché Laureato Magistrale in Scienze delle Attività Motorie Preventive e Adattate (Chinesiolgo Clinico).
Nel corso dei miei studi universitari ho avuto modo di conoscere varie realtà “funzionali” che arricchissero il mio bagaglio come Personal Trainer.
Ho conosciuto il Master Trainer Emilio Troiano nel 2013, da allora ne rimasi incredibilmente colpito. Trovai in lui una miniera di sapere, non solo teorico, ma soprattutto pratico!
Mentre frequentavo vari corsi di formazione, ho scoperto che materie di studio come la Biomeccanica delle catene mio-fasciali e la Fisiologia del corpo umano, trovavano una reale applicazione per molte delle problematiche più comuni alla maggior parte di praticanti di sport o di persone che si interessavano al fitness o al wellness.
Da allora il Metodo WTA è diventato l’unico metodo che per me dava realmente dei risultati veri e autentici, soprattutto su quelle persone che mi chiedevano una ginnastica che li aiutasse a migliorare la loro condizione fisica, le maggiori richieste riguardavano il famoso “mal di schiena”.
I clienti delle varie palestre venivano da me perché io risolvevo i loro problemi e spesso quando tornavano dopo una visita di controllo dal loro osteopata, piuttosto che dal loro fisioterapista, ho sempre avuto dei riscontri molto positivi.
In questo articolo parlerò di come il Sistema RCF (Riprogrammazione Corporea Funzionale) del Metodo WTA mi ha permesso di risolvere i problemi importanti di una mia cliente con Scoliosi.
Cosa è la Scoliosi della colonna vertebrale
La Scoliosi è una deformazione laterale, sul piano frontale, permanente della colonna vertebrale, associata alla rotazione dei corpi vertebrali e all’accorciamento dei muscoli e legamenti nella zona interessata.
Colpisce in modo particolare la popolazione del sesso femminile con un rapporto di 7 a 1 rispetto a quella maschile. Le donne hanno più probabilità di soffrirne in modo importante.
Si tratta di una deformità della colonna vertebrale che interessa circa il 3% della popolazione.
Diversamente da come si possa pensare non è causata da posture errate mantenute per tanto tempo, ma è generalmente il risultato di una malformazione dei corpi vertebrali.
La rotazione dei corpi vertebrali è la caratteristica distintiva della Scoliosi: se essa non sussiste, allora l’anomalia può essere semplicemente causata da una postura scorretta e si parla di paramorfismo in atteggiamento scoliotico.
Tipologie di Scoliosi e Sistema RCF
Esistono diversi tipi di Scoliosi, a seconda della tipologia di rotazione e della localizzazione.
Per distinguerle, si deve misurare l’angolo di Cobb, ovvero il grado di curvatura della spina dorsale.
In genere si identifica una Scoliosi quando l’angolo di Cobb supera 10°, tale limite non è risolutivo: anche se angolazioni inferiori possono essere motivo di attenzione.
Si definisce curva primaria quella con angolazione più ampia e con più rotazioni dei corpi vertebrali, mentre la curva di compenso è quella che si forma affinché la testa riprenda la propria posizione nei confronti del bacino.
Nella Scoliosi con una curva primaria si parla di Scoliosi destro convessa, quando la curvatura rivolta verso destra, e di Scoliosi sinistro convessa, quando si presenta una curva rivolta a sinistra. Sia la Scoliosi destro convessa che la Scoliosi sinistra convessa possono andare a caratterizzare diversi tratti della colonna vertebrale.
Le modalità di classificazione della Scoliosi sono diverse ma le più utilizzate sono quelle relative alla localizzazione e alle cause.
Seguendo la classificazione per localizzazione troviamo le Scoliosi con una curva primaria:
– lombare;
– dorso lombare;
– dorsale;
– cervico dorsale.
Questa tipologia di Scoliosi rappresenta il 70% dei casi. Le Scoliosi dorsali e lombari sono le più comuni.
Il restante 30% delle Scoliosi è rappresentato da una doppia curva primaria.
Quindi, troviamo quelle:
– dorsale e lombare;
– con doppia curva dorsale;
– dorsale e dorso lombare.
Invece esaminando la classificazione per cause, la Scoliosi viene suddivisa in tre categorie:
– congenita
– acquisita
– idiopatica
Circa il 70% delle Scoliosi sono classificate come idiopatiche, ovvero senza un’origine conosciuta. Il restante 30% è suddiviso tra forma congenita e acquisita. La forma congenita è presente fin dalla nascita e correlata ad altre patologie poco comuni o rare. La forma acquisita è invece la conseguenza di patologie, lesioni traumatiche o di tipo neuromuscolare (ad esempio poliomielite).
Per addentrarci subito nel Sistema RCF (Riprogrammazione Corporea Funzionale), possiamo subito pensare al recupero post traumatico di un atleta, oppure di una persona comune, dove abbiamo un importante squilibrio da correggere, riprogrammando il corpo in maniera funzionale, per migliorare la sua efficienza fisica e la sua postura dinamica.
Parliamo anzitutto di postura, essa è data dalla relazione tra le componenti scheletriche del corpo nello spazio sia in statica che in dinamica.
Può essere definita come il modo di stare in equilibrio in qualunque posizione, questo si ha quando il baricentro corporeo cade entro l’area della base d’appoggio dei piedi. L’uomo essendo bipede deve per questo contrastare la forza di gravità in ogni istante per poter mantenere l’equilibrio, non solo nella posizione ortostatica o nel cammino, ma anche in un qualsiasi atteggiamento o movimento che il corpo può assumere.
Attuando complessi meccanismi di adattamento posturale, si ottiene l’orientamento del sistema vestibolare sull’asse orizzontale: questo per offrire simmetria ai due fondamentali sistemi recettoriali posturali presenti nel cranio.
Per il controllo posturale risultano essenziali il sistema scheletrico, legamentoso, muscolare e nervoso, a questi si aggiunge anche il sistema mio-fasciale.
L’integrazione di questi sistemi in modo perfetto, consente al corpo il raggiungimento di possibilità di movimento quasi infinite, perciò la postura ci consente di mantenere delle posizioni per seguire dei movimenti utili al nostro corpo per effettuare qualsiasi attività, senza incorrere in dolori articolari o sovraccarichi muscolari. Consente inoltre lo svolgersi delle funzioni fisiologiche degli organi interni e dei sistemi idraulici (vascolare e linfatico).
Quali sono i principi fisiologici e biomeccanici di cui si avvale il Sistema RCF?
Partendo da un’analisi nella stazione eretta, il movimento si sviluppa su due linee fondamentali che si rapportano alla superficie di appoggio dei piedi e che sono parallele a questa:
– la linea delle anche ovvero il complesso anca-bacino o cingolo pelvico;
– la linea delle spalle ovvero il cingolo scapolo-omerale-toracico.
Poi bisogna essere in grado di gestire la connessione tra queste due linee orizzontali, con una linea di collegamento verticale, quella della colonna vertebrale, che osservata di fronte deve essere perfettamente dritta, perpendicolare rispetto alla superficie di appoggio dei piedi. Se invece viene osservato lateralmente il rachide deve conservare le tre curve fisiologiche, lordosi lombare, cifosi dorsale e lordosi cervicale, per distribuire il carico e trasferire la forza senza creare squilibri.
La connessione tra le linee di anca e spalla deve essere consolidata con la percezione, l’attivazione e la gestione sia statica che dinamica del tronco, di quell‘area definita Core, la cui funzione è quella di stabilizzare l’asse portante del corpo, ovvero la colonna vertebrale, lungo la linea del proprio baricentro, e di collegare le altre due aree corporee (anche e consolo scapolare) nella trasmissione della tensione e nella coordinazione dei movimenti.
Il Core è costituito da tutti quei muscoli superficiali e profondi che stabilizzano il centro del corpo e collega il cingolo pelvico a quello scapolo omerale, ovvero muscoli addominali come retto dell’addome, obliquo esterno ed interno, trasverso dell’addome ma anche i paravertebrali, il quadrato dei lombi e gli stabilizzatori del bacino come il grande gluteo e i fissatori dell’anca(ischiocrurali), piccolo e medio gluteo, per non dimenticare i due muscoli ponte tra bacino e cingolo scapolare (gran dorsale) e tra bacino e ginocchio (quadricipite).
Detto questo, non deve essere dimenticato che il corpo umano ha potenzialità di movimento in multi-planarità sui piani di movimento sagittale, frontale e trasverso, ciò vuol dire che in sede di stesura dei programmi di allenamento o di recupero, bisogna rispettare questi tre piani senza privilegiarne uno a discapito degli altri, cosa che invece porterebbe a scompensi sia posturali che di gestione e trasmissione della forza.
Un altro punto fondamentale da rimarcare è la contrazione muscolare composta da tre fasi, concentrica, isometrica ed eccentrica, e come tale ogni esercizio deve considerare adeguatamente ognuna di queste fasi.
Analisi del trattamento di una Scoliosi destro-convessa dorsale
La cliente che prendo in esame in questo articolo è una donna di circa trent’anni con forti dolori nella zona cervicale e frequenti mal di testa.
Prima di effettuare allenamenti col Sistema RCF si era rivolta a tre diversi studi di fisioterapia, senza però ottenere alcun beneficio rilevante.
La strategia che ho adottato seguendo le linee guida del Sistema RCF è stata la seguente.
Innanzitutto le ho fatto eseguire i test di valutazione posturali e motori, che comprendono la valutazione di tutte le 12 catene cinetiche mio-fasciali, sia in statica che in dinamica, analizzando il movimento corporeo globale sui tre piani di movimento, e la sua coordinazione e propriocezione.
Dopo aver avuto quadro globale della persona, abbiamo iniziato il nostro percorso allenante effettuando nella fase di Warm Up e Cool Down esercizi che includessero:
– esercizi di Mobilità Articolare a corpo libero da in piedi;
– esercizi del sistema di allenamento a corpo libero Primitive Functional Movement®.
La prima serie di esercizi consiste in movimenti che servono per lavorare sulla mobilizzazione dinamica attiva di collo, spalle, colonna vertebrale, anche, ginocchia e caviglie.
La seconda serie di esercizi consiste in una serie di movimenti a corpo libero multi-planari, eseguiti a terra da scalzi. Infatti, in particolar modo esercizi del Primitive Functional Movement® come lo Scorpion, lo Spinal Wave e lo Shrimp sono risultati molto efficaci per migliorare la mobilità del cingolo scapolo-omerale-toracico, ma anche esercizi come l’Hips Flexors, il Pull Bridge e il Pull Knee hanno contribuito a ripristinare la mobilità del complesso anca-bacino, che nella cliente era molto carente.
Invece nella Main Part abbiamo utilizzato principalmente tre attrezzi:
Suspension Training, Steel Club, Kettlebell.
Il Suspension Training consiste nell’uso di maniglie con asole, collegate con delle cinghie in sospensione a due o ad un solo supporto instabile. Il Suspension Training è un sistema che permette di allenare in maniera ottimale tutte le componenti strutturali generatrici del movimento, in modo sicuro ed efficace. Abbiamo effettuato degli esercizi che includono non solo la mobilità articolare seguendo le linee delle catene mio-fasciali, ma anche esercizi che includessero il core training, per recuperare la stabilità e la coordinazione.
In particolar modo sono risultati molto efficaci esercizi come il Side Bend, l’Elbows Isometrical Bridge, l’Hamstrings Curl e l’High Row.
Lo Steel Clubs Training consiste nell’utilizzo di una clava, che ha la caratteristica di avere una massa molto decentrata rispetto alla presa, l’ideale per ridare mobilità e stabilità all’intero cingolo scapolo toracico omerale, con esercizi come lo Stop Rotation, l’Half Mill e il Pendulum.
Ma è stato molto importante anche ripristinare la coordinazione e la forza per l’intero corpo, effettuando esercizi balistici a presa singola come il Single Clean, e a presa doppia come il Clean e il Side Clean, rinforzando nel contempo la presa della mano, che è normalmente molto trascurata nella vita quotidiana a causa di un uso eccessivo di PC, tablet e smartphone.
Il Kettlebell Training, che consiste nell’utilizzo di una palla di ghisa con impugnatura decentrata rispetto alla massa, è stato ideale per l’esecuzione di movimenti sia balistici che di forza. Mi sono servito prevalentemente di due esercizi: il Deadlift per la coordinazione e forza del cingolo pelvico col cingolo scapolare; l’Arm Bar, fantastico esercizio per la mobilità e la stabilità del cingolo scapolo omerale.
Quindi grazie al ripristino del movimento sui tre piani dello spazio, con il Sistema RCF, in soli quattro mesi ci sono stati profondi cambiamenti, eliminando i dolori cervicali e di mal di testa della persona, apportandole una miglior qualità della vita!
Il Sistema RCF per aiutare realmente ogni persona
Questo è solo uno dei tanti casi nei quali in questi anni ho potuto applicare il Sistema RCF con grande soddisfazione mia e dei miei clienti, per questo posso assolutamente sostenere che il Sistema RCF non ha punti deboli.
Questo perché agisce sul recupero funzionale neuro-motorio della persona, riportandola il più possibile a quelle linee di movimento naturali, che grazie alle catene mio-fasciali possiamo ripercorrere, ma solo se si studia e lavora sull’autentica conoscenza di scienze quali la fisiologia e la biomeccanica del corpo umano e le si applicano costantemente sul campo, possono dare dei risultati concreti e tangibili.
E questa è la forza di chi si forma nella WTA Academy: sapere per saper fare, saper fare per saper insegnare, saper insegnare per raggiungere gli obiettivi!